Lo sbarco è rimandato!
Lo ammetto… Ci ho pensato!
Alla mattina, durante il viaggio da solo in macchina intendo; non ricordo se prima o dopo il caffè.
Sì, insomma, lo sapete, il Ciaurlec in questi ultimi anni ha giocato molto con noi e le date…
Venerdì sera ho preparato tutto, anche i vestiti, in cucina e -senza volerlo, giuro!- ho pescato dall’armadio la maglietta della NASA.
Oggi siamo il 20 luglio 2019…
Ehi, non è che il monte ci fa una sorpresa?!? Non è che sbarchiamo?!?
Ma andiamo con ordine.
Grotta della Foos. Prosecuzione lavori nella parte nuova trovata.
Oggi siamo in tanti e la compagnia è fresca e allegra; conosco finalmente Marco (che ha contribuito allo scavo qui e che sta scavando anche in altre parti della grotta), Manuela si conferma in gambissima, c’è Doriano, e viene per la prima volta con noi Paolo – nuovo amico e socio.
Entriamo “armati” di pali in legno per aiutarci a smuovere sassi rimanendo a debita distanza.
Arriviamo nella sala che per il momento pone fine alla parte nuova e iniziamo subito i lavori; lo scavo che è stato avviato non è facilissimo perchè -appunto- si scava in salita e c’è parecchio materiale in bilico. Visto che siamo tanti ci dividiamo su due fronti e iniziamo anche a scavare nella zona più alta della sala, sul soffitto della galleria, un po’ a caso ma almeno il soffitto lì è sano.
Dopo alcune ore il primo fronte subisce un rallentamento; ha le sembianze di un discreto grebano che -senza preavviso- precipita dall’alto e chiude il pertugio su cui si stava lavorando. E per fortura che lavoravamo con i pali…
Tutto ok comunque, nessuno si è fatto male.
Ci rimettiamo a caccia del flusso di aria, che alla strettoia c’è, bello evidente, ma poi arrivati nella sala si disperde nella grossa frana.
Giorgio ha anche portato, per la prima volta in grotta, la termocamera; ed effettivamente guardando quello che ci racconta diviene evidente che tutta la zona destra della sala, in basso, è più fresca…
Mentre io proseguo solitario il lavoro in cima alla sala, e tengo svegli i miei compagni con improvvise scariche di “sassolini” che rotolano fin giù (
), Manuela e Marco si tuffano a fianco della frana e si accorgono che effettivamente il flusso c’è, la camera non mente! Spostando sassi trovano dopo un po’ il passaggio esatto da cui arriva!! Ci spostiamo quindi tutti qui ed avanziamo con i lavori per quello che possiamo, fino a quando ne abbiamo abbastanza e decidiamo di uscire.
Insomma, per oggi non siamo sbarcati sulla nostra Luna!
Tiriamo le somme: non sarà probabilmente un lavoro facile e veloce, bisognerà insistere, forse parecchio, però come ci siamo detti il piatto in palio è parecchio grosso!
Nota di colore 1: nell’ultimo punto dello scavo è venuto a trovarci (da vicino) un allegro topolino! Non so chi dei due si sia spaventato di più, se io o lui (anche se probabilmente il primo…); ecco, il topo è arrivato da OLTRE la frana! Quindi due pensieri:
1) Evidentemente da qualche galleria deve essere arrivato… E non penso passasse di lì per caso!
2) Cosa ci fanno ste benedette bestie in un posto che comincia ad essere discretamente remoto all’interno del monte?!
Nota di colore 2: parlando di bestie: ritornando indietro ci fermiamo nella sala dove nell’agosto 2018 abbiamo visto i 2 ghiri e dove abbiamo in previsione di istallare le fototrappole.
Scena: “ecco, li abbiamo visti qui sopra, vedete la cengia lì?!” – “Sì, la cengia dove c’è il ghiro che ci guarda?!?!?!” – “Sì proprio quella…. Come?!”.
Appunto, un ghiro ci aspettava… Evidentemente frequentazione assidua…!

Nota di servizio: prossima volta ricordiamoci di un piccolo secchio per spostare il materiale; per il resto c’è tutto.
Tanta, tanta, tanta carne al fuoco.
A presto!
Gabriele