Da Pradis salgo verso i Piani, dove uno stretto ingresso aspetta di essere aperto.
Una scomoda salita porta a raggiungere dopo 5 minuti l’ingresso di una piccola grotta già vista anni addietro. Pozzetto arrampicabile, meandrino e poi la grotta prosegue con una strettoia impraticabile. Niente di nuovo! Anche riguardandola non si allarga.
Quello che sono venuto a vedere si trova alcuni metri più in alto, sulla sinistra. Sembra sia l’ingresso di un pozzo di alcuni metri. Si trova sulla stessa linea del vicino meandro ma non si riesce a entrare.
Una lama di roccia ne blocca quasi completamente il passaggio ma, oggi, sono venuto armato: mazzetta e leverino.
Dopo alcuni minuti di trattamento la lama si stacca e riesco a non farla cadere. Corda, piccolo paranco improvvisato e il problema è risolto.
Sotto di me si apre un pozzetto di alcuni metri e sulla sinistra s’intravvede un meandro.
Metto l’imbrago, armo e provo a infilarmi. Si passa! Appena dentro sorpresa: rumore di acqua che scorre!!!! Siamo in zona carsica e non ci sono ruscelli in giro.
Alla base del pozzo un meandro che, a destra porta a intravvedere la strettoia della grotta vicina e, a sinistra prosegue fino a raggiungere l’arrivo di un piccolo ruscello che poi scorre nella parte sottostante.
Il passaggio e quasi occluso da materiale di frana. Lo apro quasi completamente spostando i sassi più piccoli. Manca poco per passare.
Prima di uscire faccio alcune foto a un’interessante bancata di rudiste e raccolgo alcune mandibole di micromammifferi che si trovano sul passaggio.
Visto il periodo del Festival, decido di chiamare la grotta “Chissà se va” e lo siglo MC144.
La grotta ci aspetta per l’esplorazione e il rilievo.
Giorgio