Cerco di sfruttare un sabato libero; forse il meteo è decente… Provo ad organizzare un giro in LBA, che si sente un po’ sola e che avrebbe bisogno di un po’ di compagnia… Poi in settimana Venicio e Giorgio hanno pure riaperto l’ingresso (bravi!!), meglio di così…! Ma non trovo nessuno.
Ghembo allo stesso tempo cerca di organizzare un giro in Tirfor, per proseguire le attività di esplorazione e rilievo. Ma neanche lui ha fortuna…
Ok, due solitarie -per necessità- lo stesso giorno sarebbero una fesseria, andiamo insieme. Ma non sono psicologicamente pronto per TirforJ, quindi decidiamo per LBA.
Portiamo dentro il materiale da risalita, la stagione delle risalite e pronta per iniziare! Riusciamo a far stare tutto dentro 2 sacchi, evitando patimenti nelle strette zone iniziali.
Solita trafila burocratica entrando, PVC, terra, strisciare, fango, ancora fango, svestizione, fango comunque, ecc. ecc…
Scendiamo il 25 e anche il pozzo sotto (che continua a non sembrarmi un 35…); Andrea non ha mai visto la zona e apprezza.
Non si può dire che la grotta sia in piena, ma i temporali di questi giorni hanno ingrossato il ruscello ed è piuttosto coreografico. Andiamo a salutare il semi-sifone di uscita dell’Acqua Chiara e poi andiamo in fondo alla galleria, dove armiamo il pozzo che porta nella foce. Studiamo un po’, dal basso, il nostro obiettivo odierno, quella che sembra la prosecuzione della galleria da cui arriviamo; la roccia non sembra gran che, ma decidiamo di provarci da sinistra. Prima però Andrea freme per andare a dare un’occhiata alla foce, quindi molliamo tutto e andiamo giù, non dovrebbe servire niente -dico io- non ricordo pozzi dai racconti…. Invece c’è un pozzetto scivolo, che si arrampica, ma oggi c’è un po’ troppa acqua; ok, torno indietro a prendere la corda! Ovviamente tempo di ritornare con la corda Andrea è già in fondo al pozzetto; torno però giusto in tempo per vederlo esibirsi in un involontario tuffo nella pozza che c’è alla base… Vabbè, dice che le mutande non sono troppo bagnate…
La galleria è effettivamente molto bella, mi ricorda un po’ la zona terminale del Vigant. Purtroppo va restringendosi ed è totalmente priva di circolazione d’aria. Guardiamo anche un paio di budelli laterali, ma senza speranze.
Arriviamo in fondo, al semi-sifone che ha fermato gli altri quando hanno esplorato. Il ruscello rombante non è che faccia star tranquilli, ma Andrea sguaina la scusa giusta e con quella del “tanto son già bagnato” si butta dentro e passa oltre!!! Con un po’ di ansia per i possibili temporali fuori lo vedo sparire, prima lui e poi la sua luce. Se non altro continua…
Dopo un po’ per fortuna rientra. Oltre la pozza l’acqua si perde quasi subito tra le ghiaie del fondo, mentre il passaggio sale, fino ad entrare in una sala molto concrezionata, senza prosecuzioni a livello del pavimento. In alto però, a 7-8m di altezza ci sarebbe qualcosa da controllare… Aria però continua a non esserci. Vabbè, meriterebbe almeno un rilievo…
Torniamo alla risalita. Mentre il baldo uomo zuppo mi fa sicura (e dopo tanti anni continuo a non capire come fa a non soffrire il freddo…) provo a salire; provo, perché torno di nuovo nell’incubo che mi perseguita della 3° Repubblica, marcio, marcio e ancora marciume dovunque! Divento matto a cercare di guadagnare i metri che servono: salgo, traverso, ridiscendo, risalgo, pendolo, torno indietro, salgo ancora e ripendolo ancora, mi aggrappo e salgo ancora, su fix sempre più merdosi; alla fine mi arrendo!
Tocca allo zuppo provare, piano B, ripartiamo dalla partenza del pozzo che ci ha portati giù dalla galleria: parte bene, roccia decente anche se solo ad altezza piedi. Continua così così; ed alla fine esce con un meraviglioso ultimo fix su terra e sassi che estraggo a mano quando lo raggiungo! J
I santi aiutano e la batteria ci fa piantare i fix necessari ad armare la calata, belli belli su roccia finalmente buona.
E c’è pure la galleria sperata! Partiamo in esplorazione ma la gioia dura pochissimo; la struttura c’è ma sembra completamente riempita dal fango, dopo poco siamo già fermi. Aria non se ne sente. Troviamo una strana struttura alta e stretta ma sia in alto che in basso le prosecuzioni ci portano avanti solo per pochi metri. Anche qui ci sarebbe una piccola risalita da fare, vedremo.
Bisognerà rilevare il tutto e disarmare la risalita/traverso.
Siamo sazi (ed io anche stanchetto) e decidiamo di uscire. Anzi no, sempre con la solita scusa (quando uno si diverte va così…) lo Zuppo si butta dentro anche alla pozza da cui esce Acqua Chiara; qui gli va meno bene e deve immergersi quasi completamente per passare; oltre la galleria continua bassa, bisognerebbe spostare un po’ di sassi per passare; ma oggi basta così. Comunque il bivio del Ramo Infinito non deve essere troppo lontano… E passare di qua farebbe risparmiare un sacco di tempo (bagno escluso, ovviamente). Vedremoanche qui.
Uscita giusto in tempo per vedere che il temporale è appena passato. Tutto bene insomma…
Gabriele