Riprendiamo, dopo parecchio tempo, le attività sul Ciaurlec (a dire il vero c’è qualcun’altro che sta scavando sulle pendici E del monte, ma forse ci racconteranno qualcosa prossimamente…).
Primo obiettivo è quello di rimettersi in moto; J
Saliamo dai Piani, passiamo per malga Selvaz e poi scendiamo a cercare l’ingresso dell’abisso a N di Selvaz. San GPS…
Nostro buco dei primi anni 2000, l’idea è quella di rivederla, con luci e testa di oggi, guardare su per i camini e per provare a spostare qualche sasso sul fondo. Non si sa mai.
Eseguiamo! Purtroppo senza ottenere risultati degni di nota. La grotta è molto verticale, grandi ambienti, impostata su una grossa frattura verticale (faglia?), senza possibili prosecuzioni, senza circolazione d’aria. Insomma, un bel buco ma tappo.
Giorgio nel frattempo batte le zone circostanti, senza grossi risultati.
Poco male, disarmiamo, raccogliamo i nostri cenci e risaliamo fino al sentiero, dove abbandoniamo gli zaini, prendiamo un po’ di materiale d’armo e -GPS alla mano- saliamo verso l’abisso a SE di Selvaz, incasinandoci discretamente tra i karren. Molliamo all’ingresso il materiale portato (nostro prossimo obiettivo, un paio di pozzetti da aprire alla base del grande pozzo di accesso ci aspettano da agosto 2016) e rientriamo.
Da segnalare che durante la salita troviamo un bel pozzo, che anche dopo controllo a casa risulta nuovo (da vedere e rilevare, lavoro per il futuro).
Alla prossima!
Gabriele